Quadra - Alternative Dispute Resolution

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Quadra opera dal 2003 come provider privato ADR (Alternative Dispute Resolution)
per la gestione e mediazione delle controversie e dei conflitti civili e commerciali

Quadra amministra procedure di mediazione, arbitrato ed expertise
e promuove la diffusione della cultura ADR svolgendo formazione di alto livello

8-12-2015

LA QUALITÀ PREMIA (ANCHE SE NON IN TERMINI DI REDDITIVITA'): PIÙ CURA NELLA FASE DI INTAKE PIÙ MEDIAZIONI FATTE; E SOPRATTUTTO PIÙ ACCORDI CON RICORSO ALLA TM

Intake efficace. L’analisi delle statistiche relative al tasso di mediazioni effettivamente tenute presso Quadra, misurato sulla base delle domande ricevute, mostra un notevole aumento nel 2015.
Per intake s’intende la fase di gestione iniziale delle istanze di mediazione, cioè quella che inizia con il ricevimento di un’istanza (in genere di una parte interessata) e si concretizza nel lavoro fatto sia a livello di segreteria dell’organismo che da parte dello stesso mediatore designato per verificare se la parte chiamata è disponibile ad esperire la mediazione. Come noto i volumi di intake in Italia sono largamente condizionati dal fatto che una nutrita serie di cause giudiziali deve necessariamente passare attraverso la previa verifica della disponibilità di controparte ad esperire una mediazione (c.d. ‘m. obbligatoria’ in cui obbligatoria invero è la sola partecipazione ad un incontro informativo in cui il mediatore illustra le caratteristiche del procedimento alle parti e raccoglie la loro eventuale adesione).
Presi le domande ricevute da gennaio a novembre 2015, Quadra si colloca sul 36,6% cioè in un caso su tre un’istanza di mediazione genera una mediazione effettivamente tenuta.
Il risultato è decisamente lusinghiero e mostra un trend positivo anche rispetto agli anni passati (se si esclude l’anno, il 2012) di pressocché ‘pura’ volontaria).
Un confronto con le medie rilevate a livello nazionale (circa 1000 organismi di cui 2/3 privati) purtroppo non è possibile in termini precisi: i dati ufficiali si fermano al dicembre 2014 ed il Ministero considera comunque come ‘tenute’ anche le mediazioni in cui le parti presenziano al solo primo incontro informativo. Come noto, in tali casi non è affatto detto che la mediazione si tenga effettivamente. È possibile pertanto solo un raffronto indiziario, considerando il dato di comune esperienza che in larga parte, in tale occasione, le parti optano per NON esperire la mediazione.
Ipotizzando che nei 2/3 dei primi incontri si proceda (il che appare generoso) i risultati ottenuti a Quadra risultano in ogni anno superiori (in media, nei 4 anni 2011-14 in cui è possibile il raffronto, siano intorno al 31% contro un 21%).
I motivi di tale discrepanza possono essere presumibilmente individuati nella particolare cura che Quadra pone nella fase di intake. Alle parti chiamate non viene, ad esempio, solo comunicata una fredda convocazione, ma viene chiesto loro se la data fissata è di gradimento tenuto conto dei loro impegni; lo stesso dicasi per la sede ed il mediatore stesso. Inoltre ad esse viene spesso fornita una dettagliata spiegazione, di norma al telefono ma in certi casi anche di persona, sulle finalità della procedura e su come la stessa presumibilmente si svolgerà. Il tutto nell’ottica di informare il più possibile in modo completo al fine di ottenere un consenso, se dato, il più possibile informato e consapevole. Soprattutto, in un’ottica ‘trasformativa’ volta a rispettare il principio di autodeterminazione, viene spiegato alle parti (a quella istante, ma soprattutto a quelle chiamate) che la mediazione è un’occasione per avere un confronto costruttivo, che le parti sono padrone di organizzarla come meglio credono, che l’accordo è solo uno dei possibili esiti e che il ruolo del mediatore sarà quello di supportarle in tale confronto, senza spingerle verso particolari soluzioni (Quadra non applica alcun maggiorazione, tra l’altro, per il caso in cui la mediazione si concluda con una transazione – come invece fatto di regola da altri organismi sulla scorta di una disgraziata previsione del d.m. 180/10).

Accordi raggiunti in mediazione.
I dati mostrano una percentuale di accordi raggiunti in mediazione decisamente superiore alla media nazionale. Il dato è all’apparenza sorprendente perché il modello trasformativo – seguito da tutti i mediatori Quadra – considera l’accordo come solo uno dei possibili esiti dell’incontro e certamente NON l’obiettivo verso cui tende l’azione del mediatore. In realtà, può essere che si tratti della logica conseguenza proprio di tale atteggiamento. Prive di pressioni e sollecitazioni al riguardo, le parti sono veramente libere, nelle procedure Quadra, di decidere se, e come, trovare soluzioni condivise. Comunque sia, a Quadra non consideriamo certamente il raggiungimento o meno di un accordo come il metro su cui misurare il successo della mediazione. È vero che così si esprime sia il decreto 28/10 che il d.m. 180, ma occorre considerare che l’ottica da cui cui tale normativa muove è principalmente quella del deflazionamento del contenzioso giudiziario (per cui, è naturale che la ‘chiusura’ di una lite costituisce una elemento da prendere in positiva considerazione visto che presumibilmente non si tradurrà in un’altra causa iscritta a ruolo).
Quello che a Quadra viene rilevato, per contro, è il grado di soddisfazione espresso dai partecipanti alle sessioni di mediazione in termini di possibilità loro offerta di esprimersi, valutare la situazione, essere ascoltati e poter parlare all’altra parte. Per noi è questo ciò che conta maggiormente. Quindi siamo lieti del tasso di accordi registrati, ma sappiamo che gli effetti positivi delle procedure che amministriamo risiedono in altro: la possibilità – unica – per la parte che si trova in una situazione conflittuale sia di poter essere aiutata a veder le cose più lucidamente e poter prendere delle decisioni al riguardo; che di potersi confrontare con l’altra parte, così che entrambe possano magari arrivare a capire le reciproche ragioni.
Quanto alla natura dei casi trattati a Quadra (dati all-time) le questioni relative ad immobili (condominio, locazioni, diritti reali) sono oltre il 21%. Seguono i rapporti bancari, assicurativi e/o finanziari con il 16,6%; e le questioni relative ai rapporti con banche, assicurazioni o aspetti finanziari diversi (11.1%). Le questioni prettamente commerciali (fuori dal campo ‘obbligatorio) recupero crediti in primis si attestano sull’8.4%. Pure intorno a tale percentuale sono le questioni relative ad eredità, divisioni e patti di famiglia (7.9%) che molto spesso riguardano immobili.
Il valore facciale medio delle liti gestite all-time si attesta sui 95'000 e il costo medio di gestione caricato alle parti è intorno ai €811 – poco meno dell1%. Nel 2014-15 i compensi per Quadra sono aumentati percentualmente, ma– a causa del ridimensionamento del valore delle liti – si attestano in misura assoluta intorno ai €700 (il che dà un’idea sia di quanto sia conveniente per le parti, almeno in termini di costi, optare per la mediazione rispetto ad altri procedimenti di gestione del conflitto; sia dello sforzo che viene richiesto agli organismi per far quadrare i loro bilanci – la misura decisamente contenuta dei costi è tributaria essenzialmente di tariffe fissate autoritativamente dal ministero).

In allegato v. tabella riassuntiva
 

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