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Giugno 2013

Rapporto OCSE sulla giustizia civile: Italia fanalino di coda?

Principali messaggi di policy


In alcuni paesi dell’OCSE l’elevata durata dei procedimenti civili può essere di ostacolo allo sviluppo. A fronte di una media OCSE di circa 240 giorni, in diversi paesi la durata media stimata di un procedimento civile in primo grado è circa 500 giorni. Il tempo medio per la conclusione di un procedimento in tre gradi di giudizio può superare i 7 anni.


Le differenze tra paesi nella durata dei procedimenti sono influenzate dalla composizione della spesa pubblica per la giustizia e da alcune caratteristiche dell’organizzazione e della governance degli uffici giudiziari. In particolare, assumono rilievo: la quota del bilancio per la giustizia destinata all’informatizzazione, la diffusione di tecniche di gestione dei flussi (caseflow management techniques) e la produzione di statistiche all’interno degli uffici, la presenza di corti commerciali specializzate.

Si osserva che ove il magistrato responsabile dell’ufficio giudiziario dispone di maggiori poteri e responsabilità di organizzazione e gestione delle risorse umane (giudici, personale paragiudiziale e amministrativo) e finanziarie (budget), le performance sono migliori.


In molti paesi dell’OCSE vi sono margini per accrescere il grado di informatizzazione degli uffici giudiziari. La maggior parte si è dotata di modulistica digitale, portali web e registri informatici, ma molti non hanno ancora introdotto sistemi di gestione elettronica e consultazione da remoto dei fascicoli o lo hanno fatto limitatamente ad alcuni uffici. La produttività dei giudici risulta più elevata nei paesi che effettuano maggiori investimenti in informatizzazione; l’effetto è più forte laddove il livello di competenze informatiche nella popolazione è più elevato e quindi è maggiore la capacità di trarre vantaggio dai nuovi strumenti tecnologici.


Aumenti di efficienza possono derivare da politiche volte a ridurre i tassi di litigiosità. Vi è un’elevata variabilità nel numero di nuovi casi avviati in media in un anno nei diversi paesi (da meno di uno a circa dieci ogni cento abitanti). Miglioramenti nella qualità dell’implementazione delle politiche pubbliche e della regolazione e una minore diffusione della corruzione si associano a riduzioni significative dei tassi di litigiosità. Nei paesi in cui le tariffe dei professionisti sono liberalizzate si osserva una più bassa litigiosità. La relazione tra litigiosità e durata dei procedimenti è positiva e quantitativamente rilevante.
In molti sistemi vi sono margini per ridurre i tassi d’appello, una misura indicativa del grado di prevedibilità delle decisioni giudiziarie
. I tassi di appello sono più bassi nei paesi in cui la possibilità di proporre appello è subordinata a un giudizio di ammissibilità da parte del giudice. Tuttavia, la presenza di filtri all’accesso spiega solo una parte delle differenze osservate, segnalando la possibilità di incidere sulla prevedibilità delle decisioni e ridurre i tassi d’appello anche senza intervenire sul sistema dei filtri.

 

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