Dal 20 settembre, con l'entrata in vigore della Legge n. 98/2013, la mediazione civile volta pagina e si apre un nuovo "modus operandi" che introduce un periodo di sperimentazione dell'obbligatorietà della durata di quattro anni.

Vediamo in concreto, punto per punto, cosa cambia.

Innanzitutto cambia la definizione di mediazione, che pone meno rilevanza alla proposta e che da: “attività ............ alla ricerca di un accordo amichevole anche con formulazione di proposta", diventa: “attività .........… alla ricerca sia di un accordo amichevole, sia di una proposta per la risoluzione della stessa".

Tra le materie per cui è obbligatorio esperire il procedimento di mediazione vengono inserite le controversie in punto di risarcimento del danno derivante da responsabilità sanitaria ed eliminate quelle relative al risarcimento del danno derivante dalla circolazione di veicoli e natanti.

Viene introdotto il concetto di competenza territoriale, conseguentemente le mediazioni dovranno essere presentate ad uno degli organismi presenti nel luogo del giudice territorialmente competente.

E' previsto che le parti  partecipino obbligatoriamente ad un primo incontro con il mediatore, il quale chiarisce le modalità di svolgimento della mediazione e raccoglie dalle parti, se disponibili, il consenso ad iniziare la procedura.
Per il primo incontro non è previsto nessun compenso per l'organismo di mediazione.

E' anche previsto che le parti siano assistite da un legale fino al termine della procedura di mediazione, la cui durata è ridotta ad un massimo di 3 mesi.
I legali hanno facoltà di attestare la conformità dell'accordo alle norme imperative e all'ordine pubblico, rendendo l'accordo stesso immediatamente esecutivo.

Il ruolo degli avvocati, in tema di  mediazione, viene profondamente rivisto in quanto gli stessi diventano, previa adeguata formazione non specificata dal decreto, mediatori di diritto. Fermo restante gli obblighi di aggiornamento.

In conclusione, il vero cambiamento consiste nel fatto che...

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